Dott. Luca Marega

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Sports medicine

Spalla e ginocchio

Lesioni del legamento crociato anteriore

COS’È IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA)?

LCA è l’acronimo comunemente utilizzato per indicare il Legamento Crociato Anteriore del ginocchio. Il ginocchio è l’articolazione più grande e complessa del tuo corpo. Il suo corretto funzionamento dipende da quattro legamenti primari ma anche da numerosi muscoli, tendini e legamenti secondari. Vi sono due legamenti ai lati del ginocchio: il Legamento Collaterale Mediale (LCM) e il Legamento Collaterale Laterale (LCL), e due legamenti che si incrociano al centro del ginocchio: il Legamento Crociato Anteriore (LCA) ed il Legamento Crociato Posteriore (LCP). Il LCA collega la parte antero/superiore della tibia alla parte postero/inferiore del femore ed impedisce alla tibia di scivolare in avanti sul femore.

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аnatomia del ginocchio

 QUALI SONO I SINTOMI DI UNA ROTTURA DEL LCA?

In molti casi, quando il LCA si rompe, vi sentirete il ginocchio cedere con un sonoro “pop”. L’infortunio di solito è associato a un dolore che può essere moderato o molto intenso e quasi sempre non si riesce più a continuare l’attività sportiva. Nel corso delle prossime ore dal trauma, il ginocchio diventa molto gonfio e diventa difficile camminare. Il gonfiore e il dolore di solito aumentano durante i primi due giorni per poi gradualmente diminuire nei giorni seguenti.

 COME SI DIAGNOSTICA UNA ROTTURA DEL LCA?

Il disagio che si avverte dopo una rottura del LCA di solito è talmente serio che la persona infortunata si rivolgerà spontaneamente ad un Medico Ortopedico. Generalmente un Ortopedico esperto solo visitando il ginocchio sarà in grado di identificare quali legamenti sono rotti. In alcuni casi, però, il gonfiore eccessivo del ginocchio ed il dolore possono rendere difficile la visita e quindi la diagnosi. L’esecuzione della Risonanza Magnetica è molto importante per una diagnosi più precisa di rottura del LCA ma risulta essere un’indagine che conviene demandare almeno di 2-3 settimane per evitare dei falsi negativi e quindi delle diagnosi non corrette.

 AVRÒ BISOGNO DI ESSERE OPERATO?

La domanda più frequente dopo una rottura del LCA è: “avrò bisogno di un intervento chirurgico?”.

La risposta varia da persona a persona. Molti fattori devono essere presi in considerazione dal paziente e dal Chirurgo per determinare il trattamento appropriato. Questi fattori includono il livello di attività e le aspettative del paziente, la presenza di lesioni associate (lesioni cartilagine, meniscali, lesioni complesse etc.) e la quantità di lassità/instabilità del ginocchio. Un giovane paziente con una rottura del LCA che vuole tornare allo sport agonistico, per avere un esito soddisfacente avrà bisogno di essere operato. Un paziente che ha superato i 35/40 anni che vuole tornare ad una limitata attività è meno probabile che necessiti dell’intervento chirurgico a meno che l’instabilità del ginocchio non gli impedisca di compiere in tranquillità gesti semplici come una corsa lenta o semplicemente salire e scendere le scale.

In entrambi i casi, dopo il trauma, appena il ginocchio si è raffreddato, il ché in genere succede dopo 5/7 giorni, si raccomanda un ciclo di riabilitazione del ginocchio iniziando con esercizi che aiutino a ripristinare la flessione e l’estensione completa dopodiché si continuerà con esercizi di potenziamento per i muscoli intorno al ginocchio. Il ritorno allo sport, con o senza l’ausilio di un tutore, sarà consentito solo quando la forza, l’equilibrio e la coordinazione sono tornati quasi alla normalità.

Qualora il Medico in accordo con il paziente decidano di procedere all’intervento chirurgico, converrá eseguirlo dopo questa importante fase riabilitativa cioè allorché il ginocchio abbia recuperato completamente la flessione e l’estensione e quando sia passata la fase infiammatoria, a ginocchio asciutto e non dolente il che si raggiunge in genere dopo almeno uno/due mesi dall’infortunio. Operare un ginocchio di ricostruzione del LCA prima che sia raggiunto questo obiettivo, il rischio di complicanze post-operatorie quale ad esempio la rigiditá, è molto alto.

Ben diverso è il discorso se assieme al Legamento Crociato Anteriore si è rotto uno o più legamenti dello stesso ginocchio. Questo va sotto il nome di lesioni legamentose complesse e il trattamento varia da caso a caso.

 IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO CHIRURGICO PER UNA ROTTURA DEL LCA?

Esistono molti interventi chirurgici per riparare/ricostruire un LCA rotto. Anni di esperienza arricchiti da una felloship presso il dottor Peter Indelicato a Gainesville in Florida nell’ambito della sports medicine per approfondire le ricostruzioni del legamento crociato anteriore e alla Keio University di Tokio per l’utilizzo dei legamenti artificiali hanno permesso di raggiungere tecniche all’avanguardia e ottimi risultati nella riscostruzione del LCA. Da molto tempo si è dimostrato che ricucendo semplicemente il legamento rotto non si otteneva la guarigione, pertanto, le tecniche attuali prevedono la ricostruzione del LCA utilizzando un nuovo legamento ottenuto dalla preparazione di un tessuto prelevato da uno degli altri tendini che esistono intorno al ginocchio (generalmente il Tendine Gracile associato al Semitendinoso oppure il Tendine Rotuleo) o da un tendine prelevato da un donatore di organi (una terza alternativa è l’utilizzo di un legamento sintetico, artificiale, possibilitá che non incontra molti favori in letteratura a causa del potenziale rischio di rottura precoce e reazioni infiammatorie dell’articolazione, motivo per il quale io preferisco NON impiantarlo nei miei pazienti).

Questo tessuto viene passato attraverso fori praticati nell’osso del femore e della tibia e poi ancorato in posizione corretta all’osso per creare un nuovo LCA. Con il tempo questo innesto matura e diventa un nuovo legamento biologicamente vivo nel ginocchio.

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tecnica chirurgica ricostruzione LCA

COSA SUCCEDE DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO?

La riabilitazione del ginocchio dopo la ricostruzione chirurgica del LCA richiede tempo e duro impegno. L’assenza dal lavoro varia a seconda del tipo di lavoro svolto. Un paziente che svolge un lavoro d’ufficio può ritornare al proprio lavoro nel giro di una o due settimane, mentre i lavoratori che svolgono mansioni pesanti come ad esempio il lavoratori edili di solito non sono in grado di riprendere a lavorare per circa 3-6 mesi. Lo stesso vale per gli atleti. Il tempo da trascorrere in riabilitazione per il recupero completo può essere ancora più lungo e questo dipende anche dal tipo di sport che si pratica e dalla capacità di recupero del singolo individuo.

La percentuale complessiva di successo per la chirurgia ricostruttiva del Legamento Crociato Anteriore è molto buona. Molti studi hanno dimostrato che oltre il 90 per cento dei pazienti sono in grado di ritornare allo sport ed al proprio posto di lavoro senza alcun problema e senza sintomi di instabilità del ginocchio. Sebbene alcuni pazienti dopo l’intervento chirurgico possono soffrire di rigidità e dolore, questi problemi sono stati minimizzati dalle moderne tecniche chirurgiche artroscopiche e dai nuovi protocolli di riabilitazione.

Lesioni meniscali del ginocchio

In che modo il chirurgo ortopedico tratterà le vostra lesione meniscale dipenderà:

  • Dal tipo di lesione, dalle sue dimensioni e dalla posizione.

  • Dall’asse del ginocchio.

  • Se esistono lesioni associate.

  • Dalla vostra età.

  • Dalle vostre aspettative e dal vostro livello di attività.

  • Dalle condizioni pre-esistenti al trauma del vostro ginocchio (ad esempio se è già artrosico).

TRATTAMENTO NON CHIRURGICO

Se la lesione è piccola e sul bordo esterno del menisco, può non richiedere un trattamento chirurgico. In questi casi se il dolore scompare ed il ginocchio è stabile, il trattamento non chirurgico può essere tutto ciò che serve.

RICE. Il protocollo RICE è efficace per la maggior parte delle lesioni legate allo sport. RICE è sinonimo di Riposo, Ice -ghiaccio-, Compressione ed Elevazione.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Se i sintomi persistono con il trattamento non chirurgico o se la lesione del vostro menisco è più estesa e più grave, il vostro ortopedico può consigliarvi la chirurgia artroscopica.

Procedura:

L’artroscopia di ginocchio è una delle procedure chirurgiche più comunemente eseguite. Una microcamera sarà inserita attraverso una piccola incisione della vostra pelle. Ciò fornisce una chiara visione della parte interna del ginocchio. Il vostro chirurgo ortopedico inserirà strumenti chirurgici miniaturizzati attraverso un altra piccola incisione per rimuovere o per riparare la lesione del vostro menisco.

Un intervento chirurgico per una lesione meniscale in artroscopia in media dura 10 – 20 minuti.

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procedura artroscopica di ginocchio

Sutura meniscale

Quando possibile i menischi rotti andrebbero sempre riparati in quanto la funzione del menisco nel ginocchio è di fondamentale importanza e la loro rimozione talvolta mette il ginocchio in condizione di sviluppare l’artrosi in breve tempo. Purtroppo non tutte le lesioni dei menischi possono essere ricucite (suturate) ma solo quelle che si verificano nella zona del menisco che riceve l’apporto di sangue (che in genere sono solo una piccola percentuale di tutte le lesioni meniscali, circa il 6%): solo il 1/3 esterno del menisco ha una ricca fornitura di sangue. Una lesione in questa zona detta per l’appunto “rossa” o può essere riparata con un intervento chirurgico. Una lesione longitudinale è un esempio di questo tipo di lesione. 

Importante: una riparazione meniscale ha un rischio pari al 15 – 20% di fallire. Vale a dire che la cucitura (sutura) effettuata per riparare il menisco in 1 paziente su 6 circa, nel tempo si può rompere ed il menisco non guarisce. In questo caso sarà necessario un ulteriore intervento di asportazione meniscale per risolvere il vostro problema.

Io ritengo che nonostante questa percentuale di fallimento (non trascurabile), quando possibile valga sempre la pena effettuare il tentativo di riparazione.

Asportazione del menisco (meniscectomia)

Al contrario, i 2/3 interni del menisco mancano di un apporto di sangue. Senza nutrienti dal sangue, le lesioni in questa zona detta “bianca” non possono guarire. Queste lesioni sono spesso complesse e sottili e la fibrocartilagine del menisco rotto appare usurata. A causa del fatto che i pezzi rotti del menisco non possono riattaccarsi di nuovo insieme, le parti di menisco rotto in questa zona vengono asportate chirurgicamente.

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meniscectomies selettiva di ginocchio

L’asportazione di tessuto meniscale sarà tanto più generosa quanto più la lesione è ampia. Proprio a causa di questo, le lesioni trascurate possono esitare in asportazioni molto abbondanti e va da sé che quanto più tessuto meniscale si riesce a salvare tanto meno sarà il rischio futuro di contrarre l’artrosi del ginocchio.

Nota Bene: Le persone anziane (ma anche i pazienti che hanno superato i 50 anni) potrebbero non avere risultati soddisfacenti dal trattamento chirurgico artroscopico specifico per le lesioni meniscali che quindi dovrà essere valutato attentamente caso per caso. È meglio, nelle ginocchia già usurate dall’età, conservarsi il menisco che, anche se in parte lesionato, comunque assolverà alla sua funzione di ammortizzatore, piuttosto che rimuoverlo. Per questi pazienti in genere il trattamento è diverso (dalle infitrazioni di Acido Ialuronico e Fisioterapia con tonificazioni muscolari fino ad interventi chirurgici, come le osteotomie correttive o la sostituzione articolare mediante protesi Monocompartimentali o Totali).

Lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori della spalla

COS’È LA CUFFIA DEI ROTATORI E CHE COSA FA?

La cuffia dei rotatori è una largo e grosso tendine composto da quattro muscoli che si combinano tra loro per formare una “cuffia” sopra l’estremità superiore del braccio, la testa dell’omero. Questi quattro muscoli (sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo) provengono dall’osso della scapola, e insieme formano quasi un singolo tendine che si inserisce sulle tuberosità della testa dell’omero. La cuffia dei rotatori aiuta a sollevare e ruotare il braccio e stabilizzare la sfera della spalla all’interno dell’articolazione.

spalla
anatomia cuffia dei rotatori con lesione tendine sovraspinato

QUALI SONO LE CAUSE DI UNA ROTTURA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI E COME FACCIO A SAPERE SE È IL MIO PROBLEMA?

Una lesione della cuffia dei rotatori può derivare da un trauma come una caduta o può essere causata dall’usura cronica che da origine alla degenerazione del tendine e quindi alla lesione dolorosa. Il conflitto della parte anteriore della scapola, l’acromion, sul tendine è ritenuto essere una delle principali cause di rotture della cuffia dei rotatori in soggetti di età superiore ai 40 anni. Generalmente si avverte dolore nella parte anteriore della spalla che si irradia lungo il lato del braccio. Può essere presente con attività semplici come il sollevare la spalla o cercare di raggiungere oggetti in alto oppure si avverte dolore quando si cerca di dormire sul lato malato. Si può notare debolezza del braccio e difficoltà con le attività di routine, come pettinarsi i capelli o raggiungere la schiena per allacciarsi ad esempio il reggiseno. Se la lesione della cuffia dei rotatori si verifica con un trauma si può avvertire dolore acuto, una sensazione di blocco della spalla e la debolezza immediata del braccio.

 

SE HO UNA CUFFIA DEI ROTATORI LESIONATA, CONTINUARE AD UTILIZZARE LA SPALLA PUÒ CAUSARE ULTERIORI DANNI?

Una lesione della cuffia dei rotatori può estendersi e crescere di dimensioni nel corso del tempo. Questo può verificarsi con l’uso ripetitivo della spalla o con un re-infortunio. I pazienti che già sanno di essere affetti dalla malattia della cuffia dei rotatori spesso avvertono un dolore acuto e perdita di forza della spalla dopo un lieve infortunio. Questo probabilmente rappresenta l’estensione di una lacerazione già esistente. Se sai di avere una rottura della cuffia dei rotatori, il peggioramento del dolore e la diminuzione della forza può significare che la rottura è diventata più grande.

 

QUANDO DEVO VEDERE UN MEDICO PER UNA ROTTURA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI?

Se avete subito un trauma o avete un dolore cronico alla spalla e al braccio, è meglio che consultiate il vostro chirurgo ortopedico. Lui o lei possono fare una diagnosi e iniziare un trattamento. Il vostro ortopedico può consigliarvi uno studio diagnostico come la Risonanza Magnetica per confermare la diagnosi.

 

UNA LESIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI PUÒ GUARIRE SENZA CHIRURGIA?

Molte lesioni della cuffia dei rotatori possono essere trattate non chirurgicamente. Farmaci anti-infiammatori, e la fisioterapia possono essere di beneficio nel trattamento dei sintomi di una rottura della cuffia. Gli obiettivi del trattamento sono alleviare il dolore e ridare forza alla spalla malata. Anche se la maggior parte delle lesioni non possono guarire da sole, spesso si può raggiungere una funzione soddisfacente senza un intervento chirurgico. Tuttavia se siete attivi e utilizzate il braccio per lavori pesanti o per lo sport, allora la chirurgia spesso è consigliata in quanto molte lesioni non guariscono senza intervento chirurgico.

 QUANDO UNA LESIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI RICHIEDERÀ UN INTERVENTO CHIRURGICO PER RISOLVERE IL PROBLEMA?

L’intervento chirurgico è consigliato se si avverte un dolore persistente o debolezza alla spalla che non migliora con il trattamento non chirurgico. Spesso, i pazienti che necessitano di intervento chirurgico riferiscono che il dolore è presente durante la notte e hanno difficoltà ad usare il braccio quando sollevano semplici oggetti. Molti avranno dolore alla spalla e uso limitato del braccio nonostante alcuni mesi di farmaci. La chirurgia è indicata anche in soggetti attivi che usano il braccio per lavori pesanti o per lo sport. Lavoratori edili, agricoltori, ma anche culturisti, nuotatori, tennisti o golfisti sono esempi comuni. 

SE ASPETTO AD OPERARMI POSSO COMPROMETTERE IL RISULTATO DELLA CURA CHIRURGICA?

In realtà non vi è alcuna evidenza scientifica che dimostri risultati migliori a seguito di un intervento chirurgico eseguito precocemente cioè vicino al momento della lesione rispetto allo stesso intervento eseguito più tardi, anche se non a distanza di anni ovviamente. Anzi in alcuni casi è buona norma eseguire prima un ciclo di fisioterapia per arrivare all’intervento con una buona mobilità passiva della spalla. Per questo motivo, quasi sempre, è consigliabile eseguire prima il tentativo di trattamento non chirurgico per le lesioni della cuffia dei rotatori anche se la scelta verrà valutata dal vostro ortopedico caso per caso. 

 QUALI OPZIONI SONO DISPONIBILI PER LA RIPARAZIONE CHIRURGICA?

Il tipo di riparazione effettuata si basa sui risultati di un intervento chirurgico. Una iniziale degenerazione del tendine anche se è raro, talvolta può richiedere solo una procedura di pulizia del tendine e di limatura dell’acromion intervento chiamato “acromionplastica”. Più frequentemente invece, una lesione parziale o a tutto spessore del tendine deve essere riparata. L’intervento consiste nel riparare il tendine strappato dalla sua inserzione, direttamente all’osso in genere con l’aiuto di tecnologici dispositivi chiamati “ancore”.

ancora
tecnica di sutura artroscopica della spalla

QUANTO È IMPORTANTE LA RIABILITAZIONE NEL TRATTAMENTO DI UNA ROTTURA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI?

La riabilitazione ha un ruolo fondamentale sia nel trattamento non chirurgico che nel trattamento chirurgico di una lesione della cuffia dei rotatori. Quando si verifica una lesione, spesso vi è atrofia dei muscoli intorno al braccio con conseguente perdita di movimento della spalla. Un programma di esercizi o di terapia fisica è necessario per recuperare le forze e migliorare la funzione della spalla. Sebbene la chirurgia riesca a riparare il difetto nel tendine, i muscoli intorno al braccio resteranno deboli, sarà necessario un forte sforzo con la riabilitazione perché la procedura abbia successo. Una completa riabilitazione dopo l’intervento chirurgico può richiedere diversi mesi.

Infiltrazioni di PRP

La sigla PRP è l’acronimo di Platelet Rich Plasma. Esso non è altro che un prodotto biologico derivante dalla centrifugazione del sangue venoso del paziente in cui si separano i vari contenenti e si estrae un piccolo contenuto di plasma ricco di piastrine e fattori di crescita. L’infiltrazione di PRP può essere utilizzata per la cura di diversi tipi di patologie con risultati promettenti ma ancora da approfondire e verificare come per esempio nel trattamento dell’artrosi del ginocchio.

L’utilizzo del PRP per lesioni tendinee croniche, come l’epicondilite, la tendinite cronica di Achille o l’infiammazione del tendine rotuleo è promettente. Tuttavia, è difficile dire attualmente se  la terapia PRP sia più efficace del trattamento tradizionale di queste problematiche.

Gran parte dell’attenzione mediatica ricevuta dalla terapia PRP riguarda il trattamento di lesioni sportive acute, come lesioni ai legamenti e ai muscoli. Il PRP è stato usato per trattare gli atleti professionisti con lesioni sportive comuni come i muscoli flessori della coscia e lesioni quadricipitali  con risultati promettenti sulle tempistiche di recupero.

Molti lavori scientifici stanno dimostrando l’efficacia del PRP a basso contenuto di leucociti nel trattamento dell’artrosi del ginocchio di grado da basso a moderato. Alcuni studi hanno dimostrato che questi risultati possono durare fino a due anni ed è il motivo per cui nella mia pratica clinica utilizzo le infiltrazioni di PRP maggiormente nella cura dell’artrosi precoce di ginocchio.

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